Yves-Marie Hue
La ville dystopique – La città distopica
“À travers ces photos de grandes ensembles (ici Le Grande-Quevilly) qui mettente en relief leur froide géométries, j’ai voulu montrer à quel point la ville peut apparaitre déshumanisée et hostile”
“Attraverso queste foto di grandi complessi residenziali (qui Le Grande-Quevilly) che ne evidenziano le fredde geometrie, ho voluto mostrare quanto la città possa apparire disumanizzata e ostile.”
N.d.R. (Nino Martino):La fotografia è un’arte, questa serie di foto in bianco e nero di architettura che ci ha mandato Yves-Marie Hue per la pubblicazione hanno le caratteristiche del fantastico propriamente detto. In bianco e nero sono perturbanti, spiazzanti. I palazzi esistono veramente ma le foto fanno emergere inquietudine di difficile definizione. Vengono in mente mille storie dietro queste geometrie grigie. E forse anche un po’ d’angoscia. Chi mai può abitare dentro queste strutture? E se anche fossero uffici: uffici di che? Ma sono chiaramente abitate. Ad una finestra, incasellata in una griglia infinita, è appesa della biancheria. Dietro la griglia comunque c’è una vita quotidiana.
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