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– Signor Berardo. Posso chiamarla Iuri? – Io annuii. – Iuri con la I e non con la Y, è strano, glielo hanno mai detto? – Non le risposi che era circa la decimillesima persona che faceva quella osservazione. – Comunque, Iuri, non si deve preoccupare. Penso che presto le troveremo un posto di lavoro anche migliore di quello che aveva prima. Lei ha ottime skill, un’alta imployability
La ragazza, bionda, vistosa, piercing ovunque possibile, si abbandonò contro lo schienale della poltrona, con un sorriso soddisfatto. Tipo quella di un venditore di aspirapolvere che ha appena convinto un cliente ad acquistare il più caro. L’ufficio in cui ci trovavamo era un gran casino, con pop-up olografici che si aprivano di continuo a mezz’aria e trilli degli smartphone che non lasciavano tregua. Titrovounlavoro era però considerata la miglior agenzia di ricollocamento per chi era disoccupato. Almeno così diceva il programma di ricerca che avevo usato sullo smartphone.
– Certo, noi adottiamo i sistemi più performanti per matchare job e worker. Mica siamo come gli obsoleti uffici di collocamento pubblici, che per fortuna hanno chiuso dieci anni fa! Loro erano old-style, very terribile! Noi usiamo la tecnologia più up-to-date per consigliare a lei dove cercare lavoro e ai datori di lavoro a chi offrirlo. La nostra percentuale di client happiness è prossima al cento per cento.
– Mi lasci indovinare. Usate un programma ausiliario basato su algoritmi scritti da altri algoritmi a loro volta scritta da algoritmi?
Lei sbatté gli occhi, sorpresa. – Suppongo si possa dire così, sì, anche se non l’ho mai vista in questi termini. – Scacciò ogni dubbio e sorrise. – La cosa certa è che funziona, glielo assicuro… Funziona alla grande, è wonderful!
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