Nino Martino
Una storia a fumetti fatta da bambini del 1° circolo didattico di Sassari, 4B di Bancali, maestra Giusi Masidda. È possibile trattare a livello delle scuole primarie l’argomento dei cambiamenti di stato dell’acqua?
E’ possibile trattare a livello della scuola primaria l’argomento dei cambiamenti di stato dell’acqua? L’idea che che le cose possano trasformarsi continuamente pur mantenendo una sorta di identità ci era sembrata durante il corso, una idea fondamentale da trattare ai diversi livelli in un curricolo verticale. L’acqua si presenta sotto forma di liquido, di vapore, di gas, di ghiaccio. Sembrano cose completamente diverse, per le caratteristiche che hanno e per le sensazioni diverse che danno. Ma si tratta sempre di acqua che da una forma si trasforma in un’altra. Giusi Massidda ha trattato questo argomento con i suoi bambini (e ne diamo report anche nell’articolo precedente: “la ricaduta nelle classi: giochi con famiglie di molecole d’acqua allo stato solido, liquido e gassoso”) e con loro ha sintetizzato in un fumetto, in una storia disegnata dai bambini, le “stupefacenti trasformazioni delle molecole d’acqua”. A nostro modo di vedere è avvenuta una fusione fra diverse discipline. Non cercata, non forzata, ma assolutamente spontanea. C’è persino qualche tocco di leggera “poesia” (la libertà delle molecole, il loro finale confluire nelle nuvole del cielo, il loro ricombinarsi collettivo). Non c’è separazione fra scienza e cultura. C’è solo la cultura. Per questo riportiamo volentieri questa esperienza in classe ed è per questo che riteniamo, oggi più che mai, importante la didattica. La didattica, il modo di “insegnare” fa parte importante della cultura. I bambini che hanno fatto questa esperienza che cosa faranno “da grandi”?
(Nino Martino)
La cosa interessante dal punto di vista didattico è che questa non è la prima versione. Completata la prima versione del fumetto, incredibilmente, bambini e maestra si sono resi conto che qualche cosa non quadrava, c’era qualche cosa che non spiegava bene il comportamento. Nella prima versione c’era una sola molecola d’acqua che si liberava, risultava allora incomprensibile la formazione di vapore (cioè di goccioline liquide). Allora la classe si è rivolta per email al docente del corso, Nino Martino, che rispose con una lunga email. Il succo era che la condensazione non può avvenire con una singola molecola, è frutto di un comportamento collettivo delle molecole.
La classe ha letto l’email e ha rifatto il fumetto, infatti potete osservare che il titolo originale parla ancora di una molecola.
Perché è importante? Per un paio di motivi o forse più. Il primo è che fa parte dell’atteggiamento colto (non semplicemente scientifico) il rivedere e rifare, se le cose non funzionano o se la spiegazione è insoddisfacente. Perché restare aggrappati (e rigidamente soddisfatti) a una idea, a una ipotesi, a una spiegazione che evidentemente fa acqua? Non va bene? e allora si cambia. L’insegnante non perde l’autorità, anzi ne acquista. Il secondo è un appunto sui corsi di formazione. Fatto un corso di formazione in genere la cosa finisce lì. Invece la cosa importante è seguire il lavoro concreto nelle classi, interagire con le difficoltà reali che si incontrano nel tentativo didattico di un argomento. In questo modo si imparano cose nuove, tutti impariamo cose nuove.
Pensiamo che un buon corso di formazione sia quello che prevede un alternarsi di workshop e lavoro in classe, seguendo il lavoro concreto e cercando di capire insieme le difficoltà e imparare a superarle. Ci sono diverse iniziative, non molte per la verità, che vanno in questo senso. Vanno forse moltiplicate, con pazienza e fatica, sia dei formatori sia dei “docenti-discenti”. Non ci sembra ci siano molte alternative…
L’elasticità nel mondo per parlare d’altro
credenze comuni, misure di elasticità, disinganni, apparenze e altre cose ancora
Sulla costruzione di un curricolo verticale
La ricaduta nelle classi: l’elasticità con i ragazzi
La ricaduta nelle classi: Le stupefacenti trasformazioni di una molecola d’acqua
In memoria del professore Franco Mura, dal cuore rosso, promotore e organizzatore di questo corso. Oh, amico mio, quante cose avremmo potuto fare ancora, insieme.