Camona
Un racconto di Guido Pegna. Una quarantina d’anni fa iniziò una grande ondata di esodi verso le campagne. Nel racconto si narra delle speranze e delle delusioni di quella migrazione.
Un racconto di Guido Pegna. Una quarantina d’anni fa iniziò una grande ondata di esodi verso le campagne. Nel racconto si narra delle speranze e delle delusioni di quella migrazione.
…C’è una ferita nella memoria di un popolo che non può essere rimarginata, quella della vergogna di cui parla Primo Levi sofferta da tutti quelli che sapevano e vedevano, anche se non facevano o non potevano fare…
La scienza e i suoi limiti, Scienza pura e scienza applicata. La tesi che si possa (si debba) nettamente distinguere tra ricerca pura e applicata, tra scienza e tecnologia, è difficilmente sostenibile in senso generale: non lo è sul piano dei principi, e non lo è neppure su quello pratico.
Il movimento solarpunk, un nuovo sottogenere della fantascienza, offre possibilità di sviluppo interessanti ma vive al suo interno una profonda contraddizione. Mentre un suo filone potrebbe portare a una rivoluzione del modo di produzione basato sul profitto, un altro porta invece, paradossalmente, a sostenere l’attuale sistema funzionando come distrattore di massa e nascondendo la reale radice della catastrofe climatica.
…Conviene dunque stornare l’attenzione sostituendo il mistero con una recitazione del mistero, con una rappresentazione di finti misteri, che in quanto misteri non sono indagabili, non stimolano la curiosità di capire. E la scienza da sempre si è mostrata incapace di indagare la recitazione del mistero, la rappresentazione di un finto mistero. Che è vero. In realtà, in quanto scienza, non ci pensa nemmeno a perdere il suo tempo in queste cose…
Fra tutte le filiazioni del genere fantastico, la fantascienza e le sue varie diramazioni — narrativa di anticipazione, ucronia, distopia, fantascienza catastrofica, xenofiction… — occupano un posto particolare. Questo ampio e vario filone letterario, infatti,usa uno dei cardini del fantastico, ovvero l’irruzione di un elemento incompatibile con la realtà presente condivisa, senza però violare le leggi del mondo, bensì collocando l’avvenimento o la sua origine in luoghi e tempi lontani: un pianeta lontano, il futuro, anche il passato) che non creino conflitti con il presente
Sia nella fantascienza che nel fantastico, che nella letteratura dell’immaginario, comunque è sempre un meccanismo che rompe la quotidianità. E in questa rottura emerge ciò che è dietro la maschera, non è più possibile l’andazzo quotidiano, così riposante. Tutto si mette in moto, le persone sono travolte, devono pensare, agire, intervenire per quello che sono veramente. Nasce la possibilità di una critica sociale.
Settemila lingue parlate da noi terrestri. Una vera babele, che non ci distoglie dal fantasticare su un eventuale contatto alieno. Se è così difficile capirsi, perfino fra coloro che parlano la stessa lingua districandosi fra gli opposti ostacoli della limitatezza e della complessità, qual è il vero enigma a cui incessantemente si tenta di dare risposta?
Dobbiamo rassegnarci alla separazione tra scienza e comune sentire, e alle conseguenze negative che ne derivano?
“…Dobbiamo rassegnarci alla separazione tra scienza e comune sentire, e alle conseguenze negative che ne derivano? Vorrei saper dare la risposta, ma non sono in grado. Dico solo che se una risposta esiste la si può trovare ragionandoci su e discutendone: oserei dire, paradossalmente, con un lavoro di ricerca, che deve riguardare tanto l’educazione scientifica nella scuola, quanto ciò che è possibile fare fuori della scuola”…