copertina del romanzo "Le strade della città" di Nino Martino

Dal futuro una storia di resistenza metropolitana

Avventuroso e carico di suspence, questo romanzo breve di Nino Martino conferma la passione dell’autore per la fantascienza sociale e per tematiche di grande attualità. Già in altri lavori come “Irene” era stato affrontato l’ampio spettro di problemi legato all’Intelligenza Artificiale e, più in generale, all’uso della tecnologia nelle società post-industriali. In questo romanzo si racconta di come l’evoluzione tecnico-scientifica sia stata svuotata del suo valore conoscitivo per essere asservita a un sistema produttivo atto a soddisfare ogni forma di edonismo di una ristretta classe dominante che ha trasformato in profitto anche il proprio piacere

Intervista di Nino Martino a Claudio Chillemi

Sulla fantascienza e dintorni

Cosa vuol dire scrivere fantascienza. Differenza tra mitologia e fantasy. L’ansia del best seller. La fantascienza deve essere una narrativa di puro intrattenimento e di avventura oppure altro, non curandosi dell’appassionare il lettore? Il problema dell’idea di partenza. Il futuro della fantascienza italiana. Il rapporto fra fantascienza italiana e quella straniera

copertina del romanzo "Prigionieri dell'effimero" di Nino Martino, Delos, dicembre 2023

L’avventura di Sogno III, dalle ceneri di un’utopia alla nascita di una nuova speranza

Nel romanzo “Prigionieri dell’effimero” I gemelli Alex e Hui Hing hanno ricevuto l’incarico di indagare su una morte sospetta avventa su Sogno III, un nuovo pianeta terraformato. La comunità locale ha costruito una società fluida e in armonia con la natura, apparentemente lontana dalle logiche di potere terrestri. Eppure in quel mondo affascinante è avvenuto un omicidio. L’inchiesta porterà alla luce un meccanismo di distruzione nascosto nel sistema, ma anche la possibilità di nuove alleanze nell’impegno della ricerca scientifica su nuove sconvolgenti forme di vita.

In una celebre foto, da sinistra a destra, Narcejac, Hitchcock, Boileau

Boileau- Narcejac: il giallo-noir come indagine sulle possibilità dell’esistenza.

Boielau e Narcejac hanno formato la coppia di autori francesi, ormai mitica, che ha portato nel giallo-noir novecentesco un’originale concezione del romanzo poliziesco. I crimini narrati esulano dal tradizionale romanzo d’inchiesta per descrivere le pulsioni di un’umanità alle prese con il proprio disagio circa la relazione con l’altro da sé e la percezione della realtà oggettiva. Dotati di grande capacità di analisi psicologica e sociale, Boileau e Narcejac scrivono drammi ad alta tensione che hanno un valore letterario che oltrepassa il “genere” scelto.

Un gruppo di persone attorno a un tavolo fa il punto della situazione

il pendolo in laboratorio-punto della situazione

Come si fa ad affrontare un fenomeno nuovo? Come scegliere le “variabili significative”? Come effettuare misure delle variabili scelte e come cercare “regolarità” ovvero relazioni fra di esse? Per rispondere a queste domande si effettua un laboratorio sullo studio del periodo di un pendolo. Report da una lezione effettivamente svoltasi in una prima liceo scientifico, ma adattabile a ogni tipo di scuola.
Qui esploriamo la possibilità di un metodo di insegnamento radicalmente collettivo, a diversi livelli, in una prima classe del biennio di liceo scientifico. Il tentativo, che pare a detti di altri riuscito, è stato quello di fondere pratica sperimentale, esigenza di teoria, costruzione di teoria, utilizzo di strumenti avanzati digitali.

uno studente cerca di manovrare una serie di pendoli su una pista d'atterraggio e sotto un grande e misterioso arco di pietra

il pendolo in laboratorio

Come si fa ad affrontare un fenomeno nuovo? Come scegliere le “variabili significative”? Come effettuare misure delle variabili scelte e come cercare “regolarità” ovvero relazioni fra di esse? Per rispondere a queste domande si effettua un laboratorio sullo studio del periodo di un pendolo. Report da una lezione effettivamente svoltasi in una prima liceo scientifico, ma adattabile a ogni tipo di scuola.
Qui esploriamo la possibilità di un metodo di insegnamento radicalmente collettivo, a diversi livelli, in una prima classe del biennio di liceo scientifico. Il tentativo, che pare a detti di altri riuscito, è stato quello di fondere pratica sperimentale, esigenza di teoria, costruzione di teoria, utilizzo di strumenti avanzati digitali.

in deserto rosso un gigantesco pendolo oscilla sotto un cielo tempestoso

Osservare e studiare un fenomeno “nuovo”: l’oscillazione di un pendolo

Come si fa ad affrontare un fenomeno nuovo? Come scegliere le “variabili significative”? Come effettuare misure delle variabili scelte e come cercare “regolarità” ovvero relazioni fra di esse? Per rispondere a queste domande si effettua un laboratorio sullo studio del periodo di un pendolo. Report da una lezione effettivamente svoltasi in una prima liceo scientifico, ma adattabile a ogni tipo di scuola.
Qui esploriamo la possibilità di un metodo di insegnamento radicalmente collettivo, a diversi livelli, in una prima classe del biennio di liceo scientifico. Il tentativo, che pare a detti di altri riuscito, è stato quello di fondere pratica sperimentale, esigenza di teoria, costruzione di teoria, utilizzo di strumenti avanzati digitali. In quest’articolo si parla dei problemi connessi con la misura di un’area come ponte per introdurre la teoria degli errori

immagine di uno che cerca di ripararsi fra le montagne da una caduta di oggetti dal cielo. Con un ombrello.

 Gli oggetti cadono anche a Zuoz

Dai dati delle misura di un’area irregolare forniti dai vari gruppi inizia una prima elaborazione rudimentale della teoria degli errori. Sviluppi ulteriori di teoria degli errori saranno fatti in occasione di un altro esperimento condotto in laboratorio. La teoria della misura e l’elaborazione delle incertezze (sarebbe meglio chiamarla così invece di “teoria degli errori” viene introdotta in questo modo a passi successivi, con livelli di astrazione sempre crescenti, si arriverà ad usare un foglio di calcolo a computer, con impostate le formule più evolute. Difficile dimenticare, in questa maniera. Quindi, in ultima analisi, si risparmia un sacco di tempo..
Qui esploriamo la possibilità di un metodo di insegnamento radicalmente collettivo, a diversi livelli, in una prima classe del biennio di liceo scientifico. Il tentativo, che pare a detti di altri riuscito, è stato quello di fondere pratica sperimentale, esigenza di teoria, costruzione di teoria, utilizzo di strumenti avanzati digitali. In quest’articolo si parla dei problemi connessi con la misura di un’area come ponte per introdurre la teoria degli errori

In una immagine creata da IA un malcapitato astronauta con un improbabile impermeabile cerca riparo da una pioggia di oggetti su un mondo sconosciuto

Oggetti che cadono e metodo scientifico, report della lezione

Dai dati delle misura di un’area irregolare forniti dai vari gruppi inizia una prima elaborazione rudimentale della teoria degli errori. Sviluppi ulteriori di teoria degli errori saranno fatti in occasione di un altro esperimento condotto in laboratorio. La teoria della misura e l’elaborazione delle incertezze (sarebbe meglio chiamarla così invece di “teoria degli errori” viene introdotta in questo modo a passi successivi, con livelli di astrazione sempre crescenti, si arriverà ad usare un foglio di calcolo a computer, con impostate le formule più evolute. Difficile dimenticare, in questa maniera. Quindi, in ultima analisi, si risparmia un sacco di tempo..
Qui esploriamo la possibilità di un metodo di insegnamento radicalmente collettivo, a diversi livelli, in una prima classe del biennio di liceo scientifico. Il tentativo, che pare a detti di altri riuscito, è stato quello di fondere pratica sperimentale, esigenza di teoria, costruzione di teoria, utilizzo di strumenti avanzati digitali. In quest’articolo si parla dei problemi connessi con la misura di un’area come ponte per introdurre la teoria degli errori